Impianti dentali

Gli impianti dentali sono viti di titanio che si comportano in modo simile alle radici dei denti naturali: funzionano come ancoraggio per denti artificiali sostituendo, senza interessare la dentatura residua, i denti mancanti.

Gli impianti dentali rappresentano senza dubbio la più incredibile ed affascinante innovazione nella storia dell’Odontoiatria.

Verso la fine degli anni ‘60, il Prof. P.I. Branemark scoprì che il Titanio è un materiale assolutamente BIOCOMPATIBILE, ovvero non viene riconosciuto come corpo estraneo dal nostro organismo, ma da esso viene accettato come ne fosse una sua parte. Il Prof. Branemark comprese pertanto che oggetti di Titanio inseriti nell’osso umano si integrano con l’osso stesso quasi a diventare un corpo unico. A tale processo diede il nome di OSTEOINTEGRAZIONE.

La prima applicazione clinica di tale concetto fu proprio l’uso degli impianti dentali, ossia strutture cilindriche a forma di vite ed appunto fatte di Titanio.

PROCEDURA CLINICA

Dopo aver fatto un piccolo taglio sulla gengiva, attraverso l’uso di particolari frese monouso viene creato nell’osso uno spazio calibrato, quindi gli impianti vengono avvitati nell’osso stesso, la gengiva viene chiusa con qualche punto di sutura e si attende  per un periodo variabile tra i 2 ed i 6 mesi che avvenga l'”osteointegrazione”.

Oggi, tuttavia, è possibile in molti casi eseguire la metodica del “carico immediato“, ovvero inserire dei denti artificiali provvisori al momento dell’inserimento degli impianti dentali stessi rendendo di fatto completo il trattamento in un’unica seduta. Nel nostro studio si esegue questo tipo di metodica dal 1998. In quegli anni era una procedura ancora sperimentale e gli studi da noi effettuati sono stati oggetto di importanti pubblicazioni scientifiche* che hanno contribuito sia allo sviluppo della metodica che a far acquisire importanti informazioni scientifiche nel mondo accademico.

Tale procedura può anche essere, attualmente, svolta grazie all’utilizzo di avanzate tecnologie computerizzate senza fare tagli nelle gengive e di conseguenza senza bisogno di dare punti di sutura.

Attraverso l’uso di un computer e del cd rom della Tac del paziente viene pianificata la posizione corretta degli impianti, quindi i dati vengono inviati per via telematica al centro di produzione che nel giro di pochi giorni invia allo studio una mascherina in resina con tanti piccoli fori per quanti sono gli impianti da inserire. I pazienti al termine della procedura, oltre ad avere i denti provvisori inseriti subito, (in qualche caso addirittura è possibile inserire i denti definitivi, anche se ciò non è sempre raccomandabile), avranno un decorso post-operatorio generalmente senza gonfiore e dolore o comunque con un quadro clinico molto più favorevole rispetto alla stessa procedura eseguita in modo tradizionale con tagli e suture. Le uniche ferite presenti sono tanti “forellini circolari”, di 4mm circa, per altro “tappati” dal provvisorio,  per ciascun impianto inserito.

Gli impianti consentono di risolvere molti dei tuoi problemi odontoiatrici. Un tempo, se c’era necessità di estrarre un dente o se ciò era già stato fatto, l’unica terapia possibile era di limare i denti accanto a quello mancante e di fabbricare un ponte. Oggi, invece, se manca un dente, lo si può sostituire con un impianto MANTENENDO INTATTI E SANI I DENTI ACCANTO.

Gli impianti possono essere utilizzati per sostituire:

dente singolo denti multipli arcata completa all on four

FAQ – DOMANDE E RISPOSTE SUGLI IMPIANTI DENTALI

D: Esiste il rischio di rigetto?

R: Gli impianti non sono mai riconosciuti come un corpo estraneo pertanto il rigetto non può avvenire! Tuttavia in alcuni casi (circa il 3-4%) può non avvenire il processo di osteointegrazione e, di fatto, avviene qualcosa di tutto sommato paragonabile al rigetto ovvero la mancata integrazione, cioè l’impianto non “attecchisce” e non diviene un “tutt’uno” con il tessuto osseo. In questo caso si parla di fallimento dell’impianto.

D: La mancata integrazione degli impianti cosa comporta?

R: In caso di mancata integrazione, l’impianto viene rimosso, si attende in genere qualche settimana o al massimo qualche mese, quindi si procede, gratuitamente, ad un nuovo inserimento implantare. Fortunatamente è molto raro avere due volte una mancata integrazione degli impianti nello stesso sito!

D: Gli impianti durano per sempre?

R: In Odontoiatria, così come in generale in tutta la Medicina,  risulta alquanto difficile trovare una terapia che duri per sempre!!! Anche per gli impianti dentali, come per molte altre terapie, possiamo basarci solo su statistiche cliniche, supportate da dati scientifici, pubblicate su riviste mediche autorevoli, e quindi non semplicemente “su internet”! In base a ciò sappiamo che le percentuali di successo nel lungo termine degli impianti dentali sono molto elevate, superiori al 90% dopo 20 anni.

D: Esiste una garanzia sugli impianti?

R: Gli impianti da noi utilizzati sono garantiti dalla ditta PER SEMPRE!!! Ciò non significa, purtroppo, che viene garantito che dureranno per sempre, ma che in caso di fallimento, in qualsiasi momento ciò avvenga, la ditta produttrice scambierà l’impianto fallito con uno nuovo, consentendo l’inserimento del nuovo impianto, entro 5 anni senza alcun costo, oltre i 5 anni ad un costo pari a circa 1/4 del costo iniziale.

D: Che cos’è la peri-implantite e cosa posso fare per far durare i miei impianti il più possibile?

R: La peri-implantite è un’infezione della superficie degli impianti che vengono contaminati dallo stesso tipo di batteri che causano la Malattia Parodontale (Piorrea) e, con un meccanismo molto simile, causano distruzione dell’osso attorno agli impianti stessi. Oggi sappiamo che i controlli periodici, sia clinici che radiografici, e le sedute di igiene professionale sono fondamentali per consentire il mantenimento dell’integrità degli impianti nel lungo termine quindi prevenire problemi quali la peri-implantite. Per questo, terminata la terapia, il paziente viene inserito in un protocollo di controllo, variabile da caso a caso, atto a prevenire qualsiasi problema o ad intercettarlo ad uno stadio più iniziale possibile e finalizzato a mantenere intatti e funzionanti gli impianti, perché no, anche per sempre!

D: Ma la peri-implantite si può curare? come?

R: Il trattamento della  peri-implantite non è una procedure completamente codificata. Sono state proposte varie metodiche, dalla pulizia meccanica della superficie dell’impianto,  al trattamento della superficie stessa con laser, all’uso di antibiotici sia sistemici che locali. Nessuna di queste procedure si è tuttavia rivelata efficace in tutti i casi clinici. Recentemente, tuttavia, è stato introdotto sul mercato un antibiotico locale la doxiciclina in una nuova formulazione per uso locale in gel che dai primi studi, unito alla pulizia meccanica della superficie dell’impianto, sembra dare risultati molto incoraggianti. Spesso, inoltre, una volta rimossa l’infezione è possibile ripristinare lo stato precedente all’infezione attraverso l’innesto di osso artificiale che, di fatto, sostituisce l’osso perso a causa dell’infezione.

D: Ho letto che si possono avere denti nuovi su impianti lo stesso giorno, è vero?

R: Come già detto in precedenza, questa è la procedura del “carico immediato”* che consiste nell’inserire gli impianti e, durante lo stesso appuntamento, procedere subito alla connessione dei denti provvisori. In questo modo il paziente esce dallo studio, nel giro di poco tempo, con già dei denti perfettamente funzionanti ed estetici. Per ogni singolo caso andrà valutato se ciò è possibile, ma, il linea di massima, nella maggior parte dei casi clinici e con le dovute competenze, è possibile realizzare un “carico immediato”. Bisogna tuttavia tenere a mente che “fare in fretta” non è necessariamente sinonimo di qualità! In Medicina esistono dei tempi biologici che spesso è bene rispettare e troppo frequentemente viene “venduto” ai pazienti il messaggio “denti in 24 ore” che può può essere altamente fuorviante ed è solo uno specchietto per le allodole per attirare pazienti e, purtroppo, convincerli a fare trattamenti non necessari! Pertanto, il carico immediato, quando indicato, è un ottima soluzione, ma non obbligatoriamente deve essere realizzato in tutte le condizioni cliniche.

D: Ho il diabete, posso fare gli impianti?

R: La letteratura scientifica ha dimostrato che il diabete può essere considerato una controindicazione relativa alla terapia implantare e non assoluta. Ciò significa che i pazienti diabetici, in particolare se il diabete è compensato, ovvero con un valore di emoglobina glicata pari o inferiore a 7, possono essere trattati, con gli impianti più moderni, con percentuali di successo comparabili a quelle dei pazienti non diabetici.

D: Posso fare gli impianti anche se sono un fumatore?

R: Il fumo di sigaretta fa male, questa non è una novità, ed è nocivo anche per i denti in quanto importante fattore di rischio per la malattia parodontale che è la prima causa di perdita dei denti stessi. Allo stesso modo anche gli impianti dentali sono negativamente influenzati dal fumo di sigaretta. I pazienti fumatori infatti, si dice generalmente, abbiano un 10-20 % di probabilità in più di avere un fallimento implantare. Se la percentuale di successo per i non fumatori si aggira in genere sul 95-96%, per i fumatori può scendere in realtà fino al 75%. Tuttavia, analizzando più attentamente i dati della letteratura scientifica, si evince che queste percentuali, che ormai vengono universalmente date per certe, si riferiscono agli studi iniziali sugli impianti, quando gli impianti avevano una superficie liscia (cosiddetta “macchinata”). Da quando si utilizzano superfici implantari più moderne, leggermente ruvide (alla vista quasi satinate) i dati relativi al successo implantare tra fumatori e non fumatori sono praticamente sovrapponibili. Questo però vale per i primi mesi e per la guarigione iniziale, in quanto i fumatori hanno una più alta probabilità di complicanze successive, in particolare sono più suscettibili al rischio di peri-implantite.

D: Cosa comporta il fatto che gli impianti non si muovono ma i denti nel tempo tendono a muoversi?

R: La bocca, per tutto il tempo della nostra vita, continua lentamente a modificarsi. In alcuni soggetti ciò avviene in modo più evidente, in altri accade in modo quasi impercettibile. Da adolescenti ciò avviene in modo molto marcato e per questo motivo gli impianti si possono fare solo a crescita completata. Tuttavia è possibile che lievi spostamenti e modifiche dei denti naturali causino qualche conseguenza agli impianti. In particolare il problema non riguarda tanto l’impianto in sé ma il dente artificiale costruito sopra ad esso, infatti, se tutti gli altri denti si spostano e quello costruito sull’impianto rimane fermo, i punti di contatto tra un dente e l’altro potrebbero alterarsi, spesso aprendosi, oppure l’occlusione, cioè l’incastro con i denti dell’arcata opposta, potrebbe risultare non più corretta. In questi casi si può risolvere il problema realizzando una modifica al dente artificiale, o a volte, rifacendolo in toto, ma l’impianto rimane perfettamente utilizzabile se non esistono altre complicazioni biologiche.

* Schincaglia GP, Marzola R, Scapoli C, Scotti R. Immediate loading of dental implants supporting fixed partial dentures in the posterior mandible: a randomized controlled split-mouth study–machined versus titanium oxide implant surface. Int J Oral Maxillofac Implants. 2007 Jan-Feb;22(1):35-46.

* Marzola R, Scotti R, Fazi G, Schincaglia GP. Immediate loading of two implants supporting a ball attachment-retained mandibular overdenture: a prospective clinical study. Clin Implant Dent Relat Res. 2007 Sep;9(3):136-43. 

* Schincaglia GP, Marzola R, Giovanni GF, Chiara CS, Scotti R. Replacement of mandibular molars with single-unit restorations supported by wide-body implants: immediate versus delayed loading. A randomized controlled study. Int J Oral Maxillofac Implants. 2008 May-Jun;23(3):474-80.

* Fung K, Marzola R, Scotti R, Tadinada A, Schincaglia GP. A 36-month randomized controlled split-mouth trial comparing immediately loaded titanium oxide-anodized and machined implants supporting fixed partial dentures in the posterior mandible. Int J Oral Maxillofac Implants. 2011 May-Jun;26(3):631-8.