Dopo i servizi “promozionali” andanti in onda su Striscia la Notizia nel 2012 a favore del turismo odontoiatrico in Croazia il Presidente Nazionale di ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) Gianfranco Prada spiega perché, prima di rivolgersi all’estero per le cure odontoiatriche, è meglio considerare i tanti aspetti, soprattutto negativi, che la scelta comporta:
“Dopo alcuni anni in cui, favorito dall’interesse mediatico che il turismo odontoiatrico aveva creato, un certo numero di cittadini (per lo più i residenti nelle zone di confine con Slovenia e Croazia) si è recato all’estero per le cure, oggi il turismo odontoiatrico sta cominciando ad essere visto con diffidenza dagli italiani. Un sondaggio del maggio scorso condotto dall’istituto di ricerca Ispo, per conto di ANDI, ha evidenziato che solo il 4% degli italiani si è rivolto all’estero per effettuare cure odontoiatriche e tra questi la metà di loro non lo rifarebbe, mentre l’81% degli italiani non è disposto a farlo e solo il 15%, pur non avendolo mai fatto, lo prenderebbe in esame. La gente ha capito che non solo non si risparmia – considerando gli spostamenti necessari per questi viaggi della speranza, i soggiorni, il disagio – ma soprattutto non ha senso affrontare queste cure per via degli insuccessi ottenuti.
Prevalentemente ci si reca all’estero per interventi di implantologia il cui successo è legato al rispetto dei tempi clinici e ai materiali utilizzati. La necessità di curare i pazienti in tempi molto brevi e di contenere i costi ha prodotto, a distanza di anni, gravi problemi di salute odontoiatrica, tra i quali il rigetto degli impianti con la conseguente perdita di tutto il lavoro protesico, costringendo tanti pazienti alla dentiera. E inoltre in questi casi i pazienti, di fatto, non possono rivalersi sul dentista straniero in quanto dovrebbero attivare una causa per ottenere il risarcimento nel Paese dove si sono recati per le cure. Anche la “garanzia” italiana promessa da alcuni di questi tour operator che organizzano i viaggi non vale nulla. Spesso i dentisti italiani che dovrebbero risolvere i problemi creati dai colleghi esteri non lo fanno per non diventare responsabili legalmente dei danni provocati.”
Certamente in alcuni Paesi le prestazioni costano meno che in Italia, ma questo da cosa dipende? Dipende principalmente dalla diversa fiscalità che purtroppo abbiamo in Italia rispetto ad altri Stati europei. Il costo del lavoro da noi è maggiore e questo grava sulle spese odontoiatriche per via dei costi del personale, che ricadono sul costo orario dello studio. Dipendono inoltre dal costo dei materiali dentali e dalla loro tassazione (IVA). Allo stesso modo i costi di una vacanza o di una cena costano in genere meno in questi Paesi. Ma si può scegliere da chi farsi curare con lo stesso sistema con cui si scegli dove fare la vacanza? La salute orale è un bene fondamentale che va tutelato e non trattato come una merce! Se la differenza in costo, della pura spesa Odontoiatrica supera il 25-30% probabilmente non stiamo più parlando di due situazione comparabili, cioè eseguite con lo stesso livello di professionalità e con la stessa qualità e sicurezza dei materiali. Probabilmente, al di sotto di certi costi si cela la scelta di materiali alternativi, meno costosi e di manufatti odontotecnici realizzati in modo meno accurato e preciso. Molti laboratori, ad esempio, eseguono i loro manufatti lavorando sempre al microscopio. Lavorare con un ingrandimento di 20-30-40 volte, a seconda della procedura, condiziona in modo determinante la qualità dell’esito finale ma allo stesso tempo comporta costi più elevati, da un lato per l’acquisto stesso del microscopio e dall’altro per il maggior tempo necessario per realizzare il manufatto con il microscopio, rispetto al lavorare a mano libera. Il comparto odontoiatrico italiano è composto da oltre 200.000 professionisti che operano nel pieno rispetto di regole certe e garanzie di qualità, con tassazione che supera il 60% dei redditi; non è proprio corretto paragonare i costi italiani con quelli stranieri.
Poi ci sono i problemi rispetto alle norme igienico-sanitarie, evidenziate anche in una recente ricerca del Codacons. Quelle a cui i dentisti italiani devono sottostare sono tra le più garantiste per il paziente degli Stati europei. Ma il problema non riguarda solo le norme igieniche: spesso infatti per il paziente italiano è difficile capire sia il tipo di cura che il dentista straniero gli propone, sia se quello che lo cura è un vero dentista abilitato. Ci si fida sempre del tour operator che sarà probabilmente bravo a scegliere il viaggio ed il soggiorno migliore, ma difficilmente ha le competenze necessarie per indicare il dentista più competente a curare le disfunzioni del singolo.
Con la salute non si scherza, meglio pensarci due volte prima di affidarsi ad un medico basandosi solo sul preventivo! Ed ovviamente ciò vale sia per l’estero che per l’Italia.